Passi frenetici, musica swing e tanta allegria: a Bari 250 persone ballano ovunque il "lindy hop"
Letto: 4121 volte
martedì 17 ottobre 2023
Letto: 4121 volte
di Daniela Caiati - foto Paola Grimaldi
A portare il ballo nel capoluogo pugliese sono stati nel 2016 il 37enne Andrea Martinucci e la 34enne Francesca Caggiano. Abbiamo incontrato i due insegnanti all’interno della scuola di musica Pentagramma di via Giannone: è qui che i membri della Hops Bari si esercitano per poi esibirsi tutti insieme in serate a tema o nei cosiddetti “clandestini”, incontri improvvisati dopo un passaparola sui social.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Dopo aver studiato il lindy a Roma, nel 2011, decisi di portare anche in Puglia questa realtà - esordisce Andrea -. Siamo partiti con un piccolissimo gruppo ma pian piano abbiamo fatto proseliti: oggi siamo quasi in 250 e siamo diventati una grande famiglia».
Lo spirito comunitario è in effetti il marchio del lindy hop. «Si tratta di una danza di coppia ma da fare necessariamente all’interno di un gruppo - chiarisce Francesca -. Tutti ballano, ricreano varie figure e spesso cambiano partner. È quella che si definisce “social dance”».
La coppia è formata da un leader (che conduce il ballo) e un follower (che “segue”). In origine era sempre l’uomo a condurre, ora invece i due ruoli vengono interscambiati liberamente, a prescindere dal sesso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo punto Andrea e Francesca ci mostrano qualche passo (vedi video).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sulle note dello swing “One O’Clock Jump” di Count Basie eseguono prima il “balboa steps”, una sequenza in otto battute in cui i due si avvicinano spesso l’uno all’altra. Poi è la volta del “drags”, in cui il leader trascina verso di sé la follower facendola volteggiare. Il tutto sempre non dimenticando mai di “rimbalzare”: il movimento base del lindy è infatti il “bounce”, che segue il ritmo sincopato dello swing donando alla performance leggerezza e fluidità.
Notiamo con piacere come i due sorridano sempre. «Il lindy hop è veloce ed entusiasmante e ballandolo viene rilasciato un bel carico di endorfine: non è possibile non sorridere», ci spiega il 40enne Giovanni Luca, membro della community dal 2019.
Lui assieme agli altri “lindy hoppers” ha partecipato nel settembre scorso all’Hotel Excelsior all’ultima “Lindyn’ Town”: un festival che ospita anche ballerini professionisti provenienti da tutta Italia e dall’estero.
Andrea e Francesca ci mostrano alcune fotografie dell’evento, in cui vediamo decine e decine di persone vestite con un outfit che richiama l’America degli anni 20: bluse, bretelle, pantaloni a palazzo, gonne ampie a ruota, bandane pin-up, scarpe basse con cinturini.
Come detto infatti il lindy hop è nato ad Harlem, quartiere multietnico di New York, e si è caratterizzato sin da subito per il suo forte valore inclusivo, vedendo la partecipazione di bianchi, neri e persone di ogni estrazione sociale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Io l’ho conosciuto proprio lì - dichiara il 36enne Tony, anche lui membro della community -. Ero nella Grande Mela quattro anni fa quando mi ritrovai all’interno di un “lindy”. L’orchestra swing, i sorrisi, l’energia positiva mi trascinarono immediatamente in un mondo contagioso. Quando tornai a Bari per prima cosa cercai un gruppo di “hoppers” nostrano: lo trovai e da allora non faccio altro che ballare».
(Vedi galleria fotografica)
Foto di copertina della pagina Fb "Hops Bari- Lindy hop community"
Nel video (di Paola Grimaldi) il nostro incontro con la Hops Bari
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita